Carattere
Ma che tipo è, questo Amstaff? E' il "cane pericoloso" inserito da alcuni politici nelle varie liste nere, o il cane dolcissimo e affidabilissimo che viene usato in pet therapy? E' davvero un "Pit bull rammollito" dalla selezione da show, o è un cane dalle grandissimi doti psicofisiche? E' rissoso e litigioso, o è capace di giocare amichevolmente con gli altri cani?La risposta più corretta è…che dipende tutto dall'allevatore prima, e dal proprietario poi! L'Amstaff è un cane, semplicemente un cane: e come tale è un animale sociale che obbedisce ai desideri del suo capobranco (il padrone), diventando ciò che lui gli chiede di diventare.
Se finisce in mano a un deficiente che lo attizza contro tutto ciò che si muove e che gode come un riccio quando lui ammazza un gatto o ringhia a una persona, diventerà sicuramente un cane pericoloso, così come lo diventerebbero un bassotto, un pastore tedesco o un barbone nelle stesse (sciagurate) mani. Il vero problema sta nel fatto che i "bulli di quartiere" non sono molto attratti da bassotti e barboni: avendo evidenti lacune da colmare (poca sicurezza in se stessi? Scarsa virilità? Va' a sapere…), queste persone cercano un cane capace di riscattare la loro misera immagine…proprio come i contadini inglesi dell'Ottocento cercavano nei cani una rivalsa alle loro misere condizioni sociali. Ecco, quindi, che il "truzzo" di oggi – proprio come il contadino di allora – si orienta sul cane "macho", tutto muscoli, con un bel capoccione capace di incutere quel rispetto che da solo, evidentemente, l'uomo non riesce ad ottenere. I truzzi sono pieni di Amstaff, Pit bull, rottweiler, dogo argentino o canario…proprio le razze "guardate a vista" da politici e media, che non vedono l'ora di inserirle in qualche lista nera (e a volte lo fanno davvero).
Ovviamente, però, non si può giudicare il carattere di un cane guardando quelli che si trovano in mano ai deficienti. Sarebbe come giudicare le prestazioni di una Ferrari guardandone una guidata da un diciottenne esaltato che ha preso patente l'altro ieri."Quella" macchina ha altissime possibilità di finire contro un muro…ma questo non significa che la Ferrari sia una ciofeca inaffidabile e dalla scarsa tenuta di strada! Lo stesso vale per l'Amstaff, che in mano ai truzzi può effettivamente diventare un cane rissoso con i suoi simili e aggressivo verso l'uomo: ma attenzione! Se è molto facile ottenere la prima "prestazione", bisogna impegnarsi davvero a fondo per arrivare alla seconda.Ci si arriva, eh!Volendo ci si arriva con qualsiasi buon cane che ami compiacere il padrone: però si fa fatica, perché la selezione del Pit bull, come abbiamo visto, è stata molto severa nell'eliminare ogni traccia di aggressività verso l'uomo. E siccome quella selezione è durata più di duecento anni, mentre è solo da 5-6 anni che i truzzi hanno cominciato a interessarsi alla razza, i danni che sono riusciti a fare sono davvero limitati.
Lo prova il fatto che nonostante siano davvero molti i padroni deficienti che scelgono l'Amstaff, gli episodi di mordacità in fondo si contano sulle dita di una mano. Nell'estate del 2003 i media si erano scatenati nella "caccia alle streghe", criminalizzando pesantemente il Pit bull in prima battuta, e coinvolgendo subito dopo anche l'Amstaff: praticamente ogni giorno, su tutti i quotidiani italiani, apparivano articoli raccapriccianti sui "cani killer" che avevano morso a destra, azzannato a sinistra, mandato vecchiette all'ospedale o mangiato bambini a colazione. Di tutto questo "killerume", però…si ricorda un solo episodio davvero serio, quello della signora di Padova gravemente ferita da una coppia di Pit bull (che poi risultarono allevati e gestiti nel peggior modo possibile e immaginabile) e più recentemente l'episodio in terra Svizzera che ha visto coinvolto un bimbo di 6 anni e tre Pit bull (stesso discorso che per i cani sopra!!!) Tutte le altre presunte vittime della ferocia dei vari terrier di tipo bull se la sono cavata con prognosi di 3-4 giorni…e in molti casi, indagando un po', si è scoperto che l'"aggredito" era stato morso per sbaglio dal cane che aveva preso la mano anziché la pallina (cane pericolosissssssssssssimoooo!!!! Allarme rosso!!!); oppure l'uomo aveva cercato di dividere due cani litiganti, e si era beccato una dentata di passaggio che non era certamente diretta a lui. Purtroppo l'estate 2003 è stata un'estate particolarmente povera di notizie: i giornalisti non sapevano più cosa scrivere…e si sono inventati un "caso", seminando il terrore tra gli ingenui lettori. Risultato? Una forte pressione del pubblico sui politici, che per farsi belli con gli elettori – ma non capendo una beneamata mazza di cani - hanno cominciato a redigere leggi completamente assurde criminalizzando a casaccio (ricordiamo che la prima ordinanza Sirchia penalizzava tutto il gruppo 1 e 2, considerando quindi "pericolose" più di cento razze canine…compresi zwergpinscher, terranova, shetland collie e così via. E infatti ci hanno riso dietro in tutto il mondo). Roba da denunciare i giornalisti per procurato allarme, come minimo. Quanto a certi politici…andrebbero semplicemente destituiti per palese insufficienza neurotica: ma questo, in Italia, non succede quasi mai (anzi, sembra che i neuroni glieli contino proprio: uh, ne hai troppi! Via, via, non puoi entrare in politica). Detto questo, proviamo ad osservare il carattere dell'Amstaff con lo stesso spirito con cui esamineremmo la Ferrari di Schumacher, e non quella del ragazzino esaltato che non sa guidare. Se guardiamo un esemplare ben allevato (fattore di importanza fondamentale), ben socializzato e ben gestito, ecco che ci troviamo di fronte a un cane davvero irresistibile: ha un coraggio proverbiale, come recita lo stesso Standard, ma è anche dolce come un cucciolo. Ha la prestanza fisica di un gladiatore, ma è capace di avvicinare con estrema delicatezza un bambino o una persona con problemi motori (come dimostrano tutti gli Amstaff e i Pit bull da pet therapy). E' un cane sportivo, atletico, instancabile, resistentissimo e come tale adatto praticamente a tutti gli sport, dall'utilità-difesa all'agility e – se trova un conduttore in gamba – anche all'obedience. E' sicuramente vero – stando almeno alle testimonianze degli addestratori che hanno lavorato entrambe le razze – che il "fratello" Pit bull, selezionato solo per le doti funzionali, le ha ancora più spiccate dell'Amstaff; ma bisogna anche dire, restando al gergo automobilistico, che prima di "trovare il limite" di un buon Amstaff ci vuole veramente un conduttore con attributi di qualità super-eccelsa!
Per la stragrande maggioranza dei cinofili – composta da persone che amano moltissimo i cani, ma che non sono esperti etologi, addestratori e via dicendo – un cane leggermente più "moderato" è sicuramente più comodo e facile da gestire di un "superdog": in questo caso l'Amstaff è meglio del Pit bull. E' un po' lo stesso discorso che si potrebbe fare per l'agility: i campi sono pieni di padroni disperati di Border collie e Malinois ingestibili, che schizzano sull'ostacolo sbagliato o direttamente fuori dal campo…mentre i conduttori di pastori tedeschi, golden e allegri meticcetti finiscono i loro percorsi in tutta tranquillità. In realtà non sono certo le razze a essere sbagliate, come dimostra il fatto che Border e Malinois vincono quasi tutti gli appuntamenti più importanti: e quasi sempre non sono sbagliati neanche i singoli soggetti. Sono semplicemente i padroni a non essere all'altezza dei propri cani! Insomma, tornando ancora all'esempio automobilistico che ci ha accompagnati per tutto questo trattato…la Ferrari è meglio lasciarla a chi sa guidare. Se si è appena presa la patente è molto meglio cominciare con una Cinquecento…e pensare alle super-prestazioni solo dopo qualche annetto di esperienza, quando non si rischia più di finire a muro. Aggiungiamo, però, che l'Amstaff non è esattamente una Cinquecento: pur essendo un cane adatto anche al cinofilo inesperto (purché volenteroso e disposto ad imparare e ad accettare consigli), sicuramente dà il meglio in sé, in campo sportivo-utilitaristico, quando il conduttore ha già una certa esperienza. E' infatti un cane "tosto", poco disposto ad accettare imposizioni se non ne capisce lo scopo. Non un cane da sottomettere solo con le maniere forti…perché è (molto) più forte lui, e un giorno o l'altro potrebbe decidere di chiarirci le idee su questo punto ma bisogna essere il suo punto di riferimento, il suo esempio da seguire. E' un cane con cui si deve "collaborare", più che un cane su cui "imporre" i nostri ordini: ma questo richiede almeno una discreta conoscenza del linguaggio canino, dell'etologia e della psicologia canina. A impartire ordini siamo capaci tutti: a spiegare esattamente cosa si desidera dal cane, parlandogli nella sua lingua, sono capaci in pochi…e guarda caso, sono proprio quelli che sostengono di non aver mai incontrato una razza più dolce, affascinante, intelligente e collaborativa dell'Amstaff. Un motivo ci sarà! Per concretizzare un po' questo discorso sul carattere, comunque, possiamo dire che l'Amstaff è un cane dalle grandissime doti, uniti a quelli che per alcuni proprietari sono pregi, ma per altri sono difetti o comunque problemi da affrontare. Questi punti "pseudo-negativi" sono legati soprattutto al fatto che i terrier di tipo bull sono cani tendenzialmente dominanti che hanno perso (per selezione umana) gran parte della capacità "lupoide" di ritualizzare i conflitti. Quindi un Amstaff, di fronte a un altro cane dello stesso sesso (perché con quelli di sesso opposto sono quasi sempre amichevoli): a) tenterà immediatamente di mettersi in una posizione gerarchica superiore; b) se l'altro non accetta di sottomettersi, passerà subito alle vie di fatto senza cercare di imporsi con la superiorità "psichica" né di ritualizzare il conflitto con tanta scenografia e poca sostanza, come fanno quasi tutti i lupoidi. L'Amstaff, se litiga, morde: ed essendo un cane da presa, morde con estrema efficacia.
Questo non significa, attenzione, che l'Amstaff sia un cane rissoso: anzi!
I cani più dominanti e sicuri di sé non cercano mai la lite gratuita: di solito ignorano gli altri cani, li guardano dall'alto in basso, li considerano "poveri esseri inferiori"… e non li cercano proprio. Se però l'essere inferiore li sfida… allora non ci siamo più!
E guarda caso, a cercare la rissa sono spessissimo gli altri terrier: anche loro dominanti e coraggiosissimi, perché è la loro natura…ma spesso alti quanto un soldo di cacio. Se esaminate un po' di cronache cittadine, leggendo sotto i titoli del tipo "Pit bull feroce sbrana povero cagnolino"…scoprirete che il "povero cagnolino" era quasi sempre un terrier: yorkshire, west highland, fox e altri mini-temerari non si rendono conto dei loro limiti, ed essendo spesso gestiti come cani da compagnia (quindi iper-viziati e convinti che tutto sia loro dovuto) diventano dei veri aspiranti suicidi quando incontrano un terrier con la loro stessa mentalità, ma pesante dieci volte e con un'apertura boccale larga quanto tutto l'altro cane. Un consiglio che ci sentiamo di dare ai proprietari di Amstaff è quello di socializzare immediatamente il cucciolo soprattutto con i terrierini di piccola taglia, abituando il cane a sopportare pazientemente i loro atteggiamenti di sfida. In questo modo molti Amstaff adulti hanno imparato a pensare "ma poverino, mi fai solo pena" quando vengono sfidati per strada (succede in continuazione) e ad evitare di partire all'attacco per rimettere a posto l'incauto (e piccoletto) sfidante. Fondamentale anche la gerarchia familiare in cui l'uomo, con mezzi gentili e convincenti, con severità ed amore deve convincere il suo Amstaff a stimarlo e a ritenerlo degno di un ruolo dominante: non è semplice, ma ci si può riuscire benissimo e i risultati saranno sorprendenti. A questo punto si avrà sempre il proprio cane sotto controllo, gli si potrà impedire di seguire la sua natura quando essa non coincide con i nostri desideri (specie quando si tratta, appunto, di andare a litigare con altri cani) e ci si potranno godere tutti gli altri splendidi lati della personalità di un Amstaff, che sa essere buffo, simpaticissimo, giocherellone come un vero cane da compagnia, oltre ad essere un atleta e uno sportivo quasi senza eguali.